Sanzioni e diritti umani: l’attuale panorama internazionale all’attenzione del Consiglio dei diritti umani
Report of the Special Rapporteur on the negative impact of unilateral coercive measures on the enjoyment of human rights
Approfondimento n.32/2019
Nel corso dell’incontro annuale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, che si tiene a Ginevra dal 9 al 27 settembre 2019, è stato presentato il Report dello Special Rapporteur on the negative impact of unilateral coercive measures on the enjoyment of human rights.
Il rapporto analizza i recenti sviluppi riguardanti alcuni regimi sanzionatori di rilievo sul piano internazionale, e le conseguenze derivanti dalle misure restrittive adottate unilateralmente e autonomamente da alcuni Stati, nei confronti taluni paesi fortemente sensibili, in particolar modo Iran, Siria, Cuba, Venezuela, Federazione Russa, Yemen, Qatar e Palestina. Quanto emerge dal lavoro dello Special Rapporteur risulta essere la strumentalizzazione di tali misure, usate non più al fine di indurre cambiamenti politici all’interno di sistemi non democratici o per l’affermazione del c.d. rule of law, bensì atte a condurre una “guerra” economica, commerciale e finanziaria con tali paesi.Inoltre, l’adozione di sanzioni sempre più stringenti comporta, come evidenziato nel rapporto, sia una violazione di principi fondamentali del diritto internazionale, quale il non intervento nel dominio riservato degli Stati soggetti a sanzioni, sia la violazione di norme perentorie riguardanti la sfera dei diritti umani fondamentali nonché del diritto umanitario.
Nella seconda parte, il Report si concentra sull’applicazione extraterritoriale di alcune specifiche misure, fortemente condannate in quanto considerate contrarie a norme cogenti del diritto internazionale. Per tale motivo infatti, è successivamente affermato l’obbligo di opporre resistenza e non riconoscere tali sanzioni unilaterali, sulla base delle disposizioni in materia di responsabilità degli Stati. Al fine di avvalorare tale proposta, è citato l’esempio dell’Unione Europea la quale, attraverso l’adozione del Regolamento 2271/96 ha predisposto misure atte a proteggere i suoi cittadini dalle misure secondarie adottate dagli Stati Uniti nei confrondi di Cuba prima, e dell’Iran più recentemente.
Infine, l’ultima sezione del rapporto è dedicata a specifiche raccomandazioni e proposte avanzate dallo Special Rapporteur in materia. Tra queste rileva in particolar modo la richiesta agli Stati Membri delle Nazioni Unite di iniziare un ciclo di consultazioni finalizzate all’adozione di una dichiarazione sul tema “unilateral coercive measures and the rule of law”, che tenga in considerazione standards minimi di tutela degli individui e i diritti delle vittime dell’applicazione inappropriata delle misure restrittive.
Ludovica Di Lullo
Dottoranda in Diritto Pubblico, Comparato e Internazionale