Lo stato di attuazione dell’Agenda “Donne, pace e sicurezza”
Report of the Secretary-General on women and peace and security 2018
Approfondimento 15/2019
Ad ottobre il Segretario generale delle Nazioni unite ha presentato il suo rapporto annuale al Consiglio di sicurezza sullo stato di attuazione della Risoluzione 1325 (2000) dello stesso Consiglio su “Donne, pace e sicurezza”.
La Risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza, adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000, rappresenta una pietra miliare nella promozione dei diritti delle donne a livello globale, essendo stata la prima ad aver trattato direttamente il tema dell’impatto delle guerre sulle donne, riconoscendo allo stesso tempo l’importanza del loro coinvolgimento nella risoluzione dei conflitti e nella fase post-conflittuale.
La Risoluzione mira ad ampliare la partecipazione delle donne a tutti i livelli decisionali, riconoscendone la necessità nell’ottica di prevenire, gestire e risolvere i conflitti interni e internazionali. In questo senso, il Consiglio di sicurezza fa appello a tutti gli organi delle Nazioni unite e agli Stati membri affinché più donne siano coinvolte nelle operazioni field-based, comprese le operazioni di peacebuilding e peacekeeping.
Inoltre, la Risoluzione richiama l’attenzione sulla necessità dell’adozione della prospettiva di genere in ogni ambito di azione delle Nazioni unite, soprattutto nei contesti di crisi umanitaria.
Infine, essa richiama la Comunità internazionale sull’urgenza di affrontare le violenze di genere, specialmente stupri e altre violenze sessuali, incoraggiando gli Stati a perseguirne i colpevoli e a mettere fine alla politica di impunità largamente diffusa.
Dal 2010, a seguito della dichiarazione del Presidente del Consiglio di Sicurezza del 26 ottobre, il Segretario generale delle Nazioni unite è incaricato di sottoporre al Consiglio di sicurezza un report annuale sullo stato di attuazione della Risoluzione 1325.
Nel Rapporto del 2018 il Segretario generale, Antonio Guterres, ha valutato positivamente gli importanti passi avanti compiuti negli ultimi anni dalla comunità internazionale, sottolineando però che enormi sforzi sono ancora necessari per attuare integralmente l’Agenda Donne, pace e sicurezza.
In vista del ventesimo anniversario dell’adozione della Risoluzione 1325, il Segretario generale ha individuato quattro aree in cui è urgente l’intervento della comunità internazionale:
- “Donne, pace e sicurezza per la prevenzione dei conflitti e la promozione della pace”. In primis, il Segretario generale ha voluto mettere in evidenza la sottorappresentazione femminile nei processi decisionali, quale concausa e fattore peggiorativo di situazioni di conflitto.
- “Parità di genere nelle politiche di pace e sicurezza”. Rispondendo all’appello della Risoluzione 1325, il Segretario generale ha richiamato l’attenzione sull’ancora poco significativo ruolo delle donne nelle operazioni di peacebuilding e peacekeeping e nel campo della mediazione internazionale.
- “Eliminazione dello sfruttamento, dell’abuso e della violenza sessuale”. Il Segretario generale ha riconosciuto l’importanza di agire affinché le violenze di genere, di cui in diverse occasioni si è macchiato lo stesso personale delle Nazioni unite, siano perseguite penalmente e affinché possano essere assicurati la sicurezza, la dignità e il benessere delle vittime di violenze di genere.
- “Adozione della prospettiva di genere nelle politiche di pace e sicurezza”. Il Segretario generale ha riaffermato la necessità di adottare il gender mainstreaming in ogni politica e programma di azione delle Nazioni unite, al fine di mettere in luce le diverse conseguenze che ogni decisione può avere sugli uomini e sulle donne.
In conclusione, l’Agenda Donne, pace e sicurezza rappresenta un percorso necessario non solo nell’ottica della promozione dei diritti e dell’emancipazione delle donne, ma, più in generale, al fine di promuovere la pace e i diritti umani a livello globale. È compito degli Stati e delle organizzazioni internazionali, siano esse a vocazione universale o regionale, promuovere e attuare la Risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza, in costante sinergia e dialogo con le organizzazioni della società civile.
Francesco Negozio
Borsista di ricerca in diritto internazionale