Lo stato della tutela dei minori in Italia: le osservazioni conclusive del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Committee on the Rights of the Child, Concluding Observations on the Combined Fifth and Sixth Periodic Reports of Italy
Approfondimento 9/2019
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) è il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo (196 parti) e, al pari delle altre convenzioni universali in materia, prevede una procedura di monitoraggio, affidata ad un apposito Comitato. Quest’ultimo, ai sensi dell’art. 44 della Convenzione, esamina i rapporti inviati dalle Parti sull’effettiva attuazione degli obblighi del trattato nei rispettivi ordinamenti interni, seguiti poi dalle osservazioni conclusive nelle quali il Comitato rivolge suggerimenti e raccomandazioni allo Stato membro. Si tratta dunque di un meccanismo non sanzionatorio di verifica degli obblighi.
La procedura di monitoraggio dell’Italia è iniziata nel luglio 2017 con la presentazione dei rapporti periodici quinto e sesto, presentati congiuntamente. I rapporti sono stati dunque esaminati dal Comitato, il quale ha sottoposto all’Italia delle domande, in forma scritta, dirette a chiarire alcuni aspetti. Lo Stato ha presentato le risposte nell’ottobre 2018 e, sulla base di queste, il 1° febbraio 2019, il Comitato ha rilasciato le sue concluding observations.
In primo luogo, il Comitato accoglie con favore i progressi compiuti dallo Stato membro in seguito all’ultima valutazione nel 2011, in particolare la ratifica di alcuni strumenti giuridici internazionali rilevanti (il Protocollo opzionale alla CRC sulle comunicazioni individuali, la Convenzione sulle sparizioni forzate, il Protocollo facoltativo al Patto sui diritti economici, sociali e culturali, il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura, la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali). Il Comitato rileva in modo positivo anche le misure legislative e politiche adottate per attuare la CRC, in particolare, l’adozione della L. 71/2017 sulla tutela dei minori nella prevenzione e contrasto al cyberbullismo, della L. 47/2017, sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati, del D.lgs. 66/2017 sulla promozione dell’inclusione degli studenti con disabilità, del IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, adottato nel 2016. In secondo luogo, il Comitato richiama l’attenzione dell’Italia su alcune situazioni specifiche (non discriminazione, istruzione, minori richiedenti asilo e rifugiati, bambini migranti) rispetto alle quali devono essere adottate misure urgenti. In merito alla non discriminazione, lo Stato dovrebbe garantire protezione ai minori contro tutte le forme di discriminazione adottando misure urgenti per affrontare le disparità tra le regioni nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, rafforzare le attività di prevenzione e, se necessario, intraprendere azioni positive a beneficio dei minori in situazioni svantaggiate.
Il paragrafo 32 delle osservazioni, in materia di istruzione, raccomanda all’Italia di identificare tutti i bambini in età scolare obbligatoria che non frequentano la scuola, non sono in formazione professionale e non in apprendistato, di garantire che gli ambienti scolastici siano accoglienti e sicuri, di rafforzare la sensibilizzazione sugli effetti negativi del bullismo e del cyberbullismo, di introdurre standard organizzativi e qualitativi uniformi per i servizi di assistenza e istruzione per l’infanzia.
Con riferimento al General Comment n. 6 (2005) sul trattamento dei minori non accompagnati e separati al di fuori del loro paese di origine, il Comitato esorta l’Italia a: prevedere specifiche salvaguardie affinché i minori siano esentati dalle misure previste dalla L. 132/2018 di conversione del c.d. “Decreto sicurezza”; stabilire appropriati meccanismi di accoglienza e protezione per i minori non accompagnati e separati; attuare un protocollo uniforme sui metodi di determinazione dell’età, rispettoso dei diritti dei minori e utilizzato solo in caso di seri dubbi sull’età dichiarata, garantendo l’accesso a meccanismi di ricorso efficaci; garantire la nomina tempestiva di un tutore competente, disponibile e libero da qualsiasi potenziale conflitto di interessi; migliorare l’attuale sistema di raccolta dei dati sui minori non accompagnati e separati.
Riguardo alla situazione dei minori migranti, il Comitato ricorda all’Italia che il superiore interesse del minore è preminente in tutte le situazioni riguardanti i minori, anche nel contesto della migrazione internazionale. Il rafforzamento delle misure dirette ai minori migranti è successivamente declinato attraverso le fasi del percorso migratorio, dalla fase di accoglienza, nella quale devono essere fornite tutte le informazioni pertinenti, assistenza legale e protezione adeguata, fino ai percorsi di integrazione, caratterizzati dall’accesso all’istruzione e alle procedure per il ricongiungimento dei bambini migranti con le loro famiglie.
Il Comitato ricorda allo Stato parte l’indivisibilità e l’interdipendenza di tutti i diritti sanciti dalla CRC e sottolinea l’importanza di tutte le raccomandazioni contenute nelle osservazioni conclusive e chiede all’Italia di coordinare la realizzazione dei diritti con il processo di attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, garantendo la partecipazione dei minori alla progettazione e all’attuazione di politiche e programmi volti a raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, nella misura in cui questi riguardino l’infanzia e l’adolescenza.
Gianfranco Gabriele Nucera
Assegnista di ricerca in Diritto internazionale