La Decent Work Agenda dell’Organizzazione internazionale del lavoro

The ILO Decent Work Agenda and the Declaration on Social Justice for a Fair Globalization

 Approfondimento n. 2/2019                                                                                                                                                                                                                                                                                      

Il concetto di “lavoro dignitoso” nasce nel contesto delle norme internazionali in materia di lavoro promosse dall’Organizzazione internazionale del lavoro – International Labour Organization (OIL – ILO). L’OIL, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario, fin dalla sua istituzione ha promosso la creazione di condizioni di lavoro dignitose attraverso le otto Convenzioni fondamentali in materia di tutela dei lavoratori. Già nel 1919 l’OIL aveva, infatti, elaborato i cd. international labour standards indirizzati sia agli Stati che alle imprese e finalizzati a promuovere la creazione di opportunità e condizioni dignitose di lavoro in situazioni di equità, libertà, sicurezza e dignità, sia per uomini che per donne. A questi standards, oggi, si affianca un sistema di supervisione finalizzato a fronteggiare gli eventuali problemi di attuazione da parte degli Stati di tali strumenti nell’ambito delle proprie politiche socio-economiche a livello nazionale. Questo sistema dual-face rappresenta un meccanismo completo di monitoraggio dell’azione degli Stati, i quali non sempre vigilano attentamente sulla condotta delle imprese e dei datori di lavoro sottoposti alla propria giurisdizione. 

Al fine di tutelare i lavoratori, riconosciuti come soggetti particolarmente vulnerabili, l’OIL ha promosso la creazione di un’agenda totalmente dedicata alla promozione e alla diffusione di condizioni di lavoro dignitose. La Decent Work Agenda è stata dapprima annunciata nell’ambito del rapporto annuale dell’OIL nel 1999, mentre solo nel 2008 è stata ufficialmente adottata quale parte integrante della ILO Declaration on Social Justice for a Fair Globalization. Difatti, di fronte alle nuove sfide che la globalizzazione implica anche sul piano del lavoro, l’esigenza di programmare una pronta e adeguata risposta si è resa necessaria, da una parte in considerazione dei principi enunciati nella Dichiarazione del 2008, la quale esprime la nuova visione dell’OIL sul proprio mandato nell’epoca della globalizzazione. Dall’altra parte, tale esigenza si è manifestata grazie all’adozione dei Sustainable Development Goals da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 21 ottobre 2015 con ris. 70/1. La Decent Work Agenda, infatti, ha integrato l’obiettivo n. 8 dell’Agenda 2030 “Promote sustained, inclusive and sustainable economic growth, full and productive employment and decent work for all” e nello specifico il target 8.3 finalizzato a promuovere delle development-oriented policies per la creazione di condizioni dignitose di lavoro. L’azione congiunta di Assemblea generale e OIL, nata dalla consapevolezza di un’ampia lacuna di condizioni dignitose in ambito lavorativo, si inserisce anche nel più generale contesto della tutela dei lavoratori prevista già dal Patto sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 agli artt. 6 e 7. Gli interventi dell’Agenda sono orientati al mainstreaming della promozione di condizioni dignitose di lavoro e all’applicazione degli international labour standards, monitorati da uno speciale comitato dell’OIL, al fine di intervenire soprattutto nelle regioni più arretrate del mondo anche con azioni di sensibilizzazione sia fra i lavoratori che fra i datori di lavoro.

La Decent Work Agenda si fonda su 4 pilastri: 1. la scelta libera di un lavoro o di un’attività produttiva da avviare; 2. la promozione dei diritti dei lavoratori; 3. un’adeguata protezione sociale; 4. un dialogo sociale costruttivo. L’OIL mette in rilievo il carattere onnicomprensivo dell’Agenda mirata a promuovere la creazione di condizioni di lavoro stabili e giuste, finalizzate a una crescita inclusiva della comunità. Inoltre, il documento individua le azioni che gli Stati dovrebbero adottare per contrastare le principali conseguenze derivanti dall’assenza di condizioni dignitose di lavoro, tra cui la povertà, le ineguaglianze, le tensioni sociali, i rischi legati alla salute e le discriminazioni che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e della comunità nel suo insieme. La creazione di tali condizioni, infatti, contribuisce alla costruzione di comunità e società pacifiche, in cui il lavoratore si sente parte attiva e integrante della comunità. La promozione di condizioni dignitose di lavoro emerge quindi come un obiettivo in cui OIL e Nazioni Unite si pongono some garanti in vista del raggiungimento dei Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030.

Debora Capalbo

Dottoranda di ricerca in diritto pubblico, comparato e internazionale

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