Il Global Compact sui rifugiati: verso il Forum 2023
Approfondimento n. 8/2023
Il 19 settembre 2016, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta per acclamazione la Dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti (Risoluzione 71/1). Questo documento riconosce la necessità di intervenire sulle questioni legate alla migrazione attraverso una risposta globale e condivisa, sottolineando il ruolo della cooperazione nel tutelare la dignità delle persone, e nelle attività di prevenzione, attuando azioni di peacebuilding e tutela del clima.
La Dichiarazione di New York ha posto le basi per la formulazione del Global Compact sui rifugiati, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni unite nel 2018 (Risoluzione 73/151). Questo delinea un piano di azione concreto e pratico che ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione internazionale per la protezione dei rifugiati. In particolare, il Global Compact si focalizza sul sostegno ai Paesi che accolgono i richiedenti asilo e su un miglioramento costante dei sistemi di inclusione e integrazione. Il fine del documento è garantire il rispetto della dignità dei migranti e dei loro diritti, operando parallelamente al miglioramento delle condizioni dei loro Paesi di origine così da rendere la partenza verso Paesi terzi una scelta e non una costrizione. Gli stati aderenti si impegnano ad assistere e supportare i Paesi ospitanti, proponendo soluzioni di good practice e diminuendo la pressione del flusso migratorio, ponendosi come obiettivo il rispetto della dignità del migrante, nella tutela della sua autonomia e della sua vita anche in caso di rimpatrio.
Un ruolo importante svolge la prevenzione e l’analisi delle cause che spingono le persone a lasciare le proprie case; tra queste motivazioni, seppur non come cause principali ma concatenanti, vengono menzionati il clima e i disastri naturali, due fattori che sempre di più condizionano le scelte delle persone che vivono in zone a rischio.
Il Global Compact sottolinea, inoltre, l’importanza della cooperazione nella gestione delle migrazioni, rimarcando il principio di responsabilità condivisa tra Stati e il ruolo della società civile e delle organizzazioni internazionali.
L’utilizzo di piattaforme di supporto (Support Platform), gestite dagli Stati in collaborazione con l’UNHCR, diventa quindi importante per condividere le informazioni sui migranti nel loro territorio, le motivazioni che li spingono a partire e le buone pratiche che si possono attuare. Il Marco Integral Regional para la Protecciòn y Soluciones, ad esempio, è la piattaforma creata per Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico e Panamá. Nel 2022 è stato pubblicato il V Informe Anual – MIRPSin cui si riconosce il cambiamento climatico come una concausa della migrazione e; in merito a ciò, gli Stati concordano la necessità di trovare un approccio comune per la gestione dei migranti per motivi climatici. Un’altra piattaforma coinvolge l’Unione Europea, la Germania e la World Bank, la IGAD Platform; nello stesso anno del V Informe Anual, anche nell’Annual Report dell’IGAD evidenzia il ruolo del clima nella crisi alimentare del Corno d’Africa e del Sud Sudan, condizione di estrema povertà che porta le persone a partire. Un’ultima importante piattaforma di raccolta dati è la Solutions Strategy for Afghan Refugees (SSAR), gestita dalla Repubblica islamica dell’Iran, Pakistan e Afghanistan.
Per contribuire con maggiore forza ad aumentare la cooperazione tra Stati e società civile, il Global Compact sui rifugiati introduce dei Global Forum, incontri quadriennali dove gli stati, gli stakeholders e membri della società civile si confrontano su come raggiungere gli obiettivi menzionati dal patto, alleggerimento della pressione sugli stati ospitanti e supporto, tutela dell’autonomia dei migranti e rimpatrio in sicurezza e dignità.
Il primo Global Forum si è svolto nel 2019 e ha coinvolto più di 3 mila partecipanti tra società civile, organizzazioni sportive, religiose e umanitarie, organizzazioni non governative e rappresentanti di rifugiati e si è concluso con la formulazione di 1400 impegni e iniziative, e 350 proposte di buone pratiche.
Tra gli ambiti di lavoro messi sul tavolo di confronto dei partecipanti, ritorna l’attenzione all’ambiente, sottolineando come il clima e le catastrofi naturali mettano in pericolo la vita delle persone che quindi sono costrette a partire. L’incidenza sempre più in crescita del clima sulla migrazione ha portato 30 Stati e diversi stakeholders aderire alla Clean Energy Challenge, un progetto che si pone l’obiettivo di garantire energia sostenibile in tutte le zone rurali afflitte da spopolamento.
Oltre all’adesione a questo progetto, i partecipanti del forum hanno dato il via a diverse iniziative per migliorare la capacità di accoglienza degli Stati ospitanti e le condizioni di vita dei migranti.
Tra questi c’è l’Asylum Capacity Support Group (ACSG), che lavora sul rafforzamento e miglioria delle pratiche di accoglienza nazionali, coinvolgendo 51 Stati e diversi attori della società civile, attraverso dei progetti di supporto mirati. Nel Regno Unito, ad esempio, l’UNHCR ha avuto modo di supportare l’integrazione di famiglie di migranti in specifiche comunità locali, che si sono proposte volontariamente attraverso canali governativi. Un’altra iniziativa è la Global Academic Interdisciplinary Network (GAIN), che si concentra sul sostegno degli obiettivi del Global Compact, supportando le regioni del mondo che sono più al margine nelle discussioni globali.
Un ruolo fondamentale è rivestito dalla Digital Platform, uno strumento creato appositamente dal Global Compact for Refugees per unire comunità, rifugiati, ONG, organizzazioni internazionali, Segretario Generale dell’ONU, membri della società civile, e permettere loro di collaborare per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati, attraverso la condivisione di dati e buone pratiche.
Il 31 maggio del 2023 è stato reso noto il Concept Note sul Global Forum 2023, che si terrà a Ginevra dal 13 al 15 dicembre 2023, che offre una panoramica sulle tematiche che saranno al centro della discussione.
Dopo una prima parte di richiamo agli obiettivi del Global Compact sui rifugiati, il documento introduce quali saranno i passi da seguire durante il secondo incontro in Svizzera. Innanzitutto, sarà necessario analizzare quali impegni sono stati rispettati, prestando attenzione ai progressi raggiunti dai singoli partecipanti. Attraverso l’utilizzo della Digital Platform e l’inserimento dei dati da parte di ciascuno Stato sulla situazione interna di migranti e apolidi, sarà possibile capire la fase in cui lo Stato stesso si trova rispetto all’impegno preso nel Global Forum del 2019.
Allo stesso modo, ci si focalizzerà sulla formulazione di nuovi impegni, in linea con i principi del Global Compact: UNHCR, Stati, rifugiati e stakeholders collaboreranno per comprendere quali sono gli outcomes principali e le priorità in base alle condizioni interne di ciascun paese. Verranno dunque messi in risalto alcuni aspetti specifici per ciascuno dei quattro macro obiettivi del Global Compact sui rifugiati, ovvero azioni climatiche mirate per alleggerire la pressione sui paesi di accoglienza, migliorare l’inclusione economica e l’accesso ai servizi per dare maggiore autonomia al rifugiato, aumento delle opportunità di ricongiungimento, rafforzare le misure di prevenzione dei conflitti e le azioni di peacebuilding per garantire un rimpatrio dignitoso. La realizzazione di queste azioni richiede un coinvolgimento e una cooperazione ancora maggiore. Di conseguenza, uno dei momenti cruciali del Forum sarà la condivisione delle buone pratiche in materia di accoglienza e integrazione, un momento in cui i partecipanti parleranno di azioni e dati che hanno portato a dei risultati positivi che possono essere replicabili anche altrove.
Prima del meeting di dicembre sono stati programmati diversi incontri preparativi per definire gli argomenti principali da discutere durante il Forum; il 17 novembre, si parlerà degli indicatori da adottare per misurare i progressi ottenuti. Il programma dell’incontro prevede delle sessioni plenarie che si concentrano sul ruolo della responsabilità condivisa e il coinvolgimento dei rappresentanti dei rifugiati, e delle sessioni di dibattito parallele, focalizzate sui temi specifici legati al Global Compact, come peacebuilding, integrazione, sistemi di accoglienza e sicurezza alimentare.
Uno dei documenti già predisposti in vista dell’incontro è il report formulato al termine del High-Level Officials Meeting del 2021, uno strumento di follow-up e revisione che, a due anni dai Forum, misura i progressi raggiunti dai partecipanti. Le raccomandazioni, venti in totale, fanno riferimento ad azioni funzionali al raggiungimento di ciascuno dei quattro obiettivi del Global Compact sui rifugiati. Le raccomandazioni che invece sono comuni a tutti gli obiettivi svelano le difficoltà di attuazione e sviluppo di alcuni impegni presi e la debolezza del sistema di protezione internazionale, che non tutela i minori come dovrebbe e soffre l’assenza di un dialogo costruttivo con i paesi di origine dei migranti. Altre criticità sono legate al mancato coinvolgimento dei rifugiati nella formulazione di impegni e obiettivi che riguardano la tutela dei loro diritti, e all’assenza di una collaborazione trasversale di aiuti umanitari, sviluppo e peacebuilding. Infine, si sottolinea l’importanza della lotta al cambiamento climatico e l’introduzione di politiche che favoriscano il ripristino della biodiversità e riducano l’inquinamento.
Il Global Compact sui rifugiati rappresenta uno strumento a disposizione della società civile e degli Stati per trovare congiuntamente delle soluzioni che possano coadiuvare sia gli sforzi dei Paesi di accoglienza che garantire la dignità delle persone che migrano. Una maggiore elasticità nel garantire la protezione internazionale e una più forte condivisione di impegni tra Stati sono due misure utili per far fronte ad un’emergenza migratoria che tende ad aumentare, anche a causa del fenomeno del cambiamento climatico e del susseguirsi di nuovi conflitti.
Elena Sofia Mondello
Studentessa del Master Tutela internazionale di diritti umani “Maria Rita Saulle”
Riferimenti
V Informe Anual 2022 (MIRPS)
Annual Report 2022 (Igad Platform)
Clean Energy Challenge(UNHCR)
Convenzione di Ginevra sui Rifugiati, 1951(ONU)
Concept Note (Global Compact on Refugees)
Global Refugee Forum 2019(ONU)
Global Refugee Forum – Concept Note
Global Refugee Forum – Draft Programme
Global Compact sui rifugiati (ONU)
Legislating by Compacts? – The Legal Nature of the Global Compacts
New York Declaration for Refugees(UNHCR)
Summary of participation and pledges at the Global Refugee Forum
Support Platform(Global Compact on Refugees)