Dallo stato di emergenza del 2015 alla legge del 30 ottobre 2017: rafforzare la sicurezza interna e la lotta al terrorismo in Francia
National Security and Counter-Terrorism Act 2017
Approfondimento 6/2018
Dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015, la Francia ha vissuto per circa due anni sotto il regime dello stato di emergenza, che si caratterizza per essere uno stato di eccezione che prevede, in caso di possibili minacce per l’ordine pubblico, l’esenzione o una sospensione parziale o totale delle garanzie costituzionali. Lo stato di emergenza ha effetti, per la sua stessa natura, sulle libertà individuali, in nome della sicurezza comune. La legge sullo stato d’emergenza conferisce all’autorità amministrativa un margine di manovra considerevole, in questo caso prorogato più volte. Sebbene sia stato in grado di prevenire ulteriori attacchi, non può essere considerato tuttavia una soluzione duratura contro le minacce terroristiche. È in questo contesto che il governo francese ha approvato la legge n. 1510 del 30 ottobre 2017, che rafforza la sicurezza interna e la lotta contro il terrorismo, consentendo in tal modo l’uscita dallo stato di emergenza.
Questa legge ha consentito di implementare strumenti giuridici efficaci nella lotta contro il terrorismo. Infatti, consente la creazione di perimetri di protezione per garantire la sicurezza di eventi importanti o luoghi particolarmente esposti; di chiudere alcuni luoghi di culto, sotto la supervisione del giudice amministrativo; di mettere in atto controlli amministrativi e misure di monitoraggio individuali; di predisporre, previa autorizzazione del juge des libertés et de la détention, la visita di qualsiasi luogo, al solo scopo di prevenire atti terroristici.
Tuttavia, possono essere avanzate delle critiche, in particolare sul fatto che l’introduzione nel sistema legislativo di misure di natura eccezionali, rappresentative dello stato di emergenza, da parte del potere esecutivo, conduce ad una sorta di “stato di emergenza permanente”, con una preminenza dell’apparato amministrativo rispetto alla funzione giudiziaria, limitativo delle libertà individuali.
La Francia non è il solo paese che si è trovato ad affrontare attacchi terroristici, e molti altri Stati hanno adottato misure idonee a combattere il terrorismo. L’Unione europea, in questo senso, si pone ora in una posizione preminente nella lotta contro il terrorismo, e la cooperazione internazionale in questo settore si pone come assolutamente fondamentale.
Anne-Sophie Martin
Dottoranda di ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale
Rapport sur l’évolution de la menace terroriste après la chute de l’État islamique