Caso Fiagbe contro Italia: la Corte di Strasburgo si pronuncia La Risoluzione 2475(2019) adottata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per la protezione delle persone con disabilità in situazione di conflitto violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare — Copia

UNSC Resolution 2475(2019) on Protection of Persons with Disabilities in Conflict

Approfondimento 26/2019                                                                                                                                                                                                                                                                                  

Il 20 giugno 2019 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la risoluzione che invita gli Stati membri e le parti in conflito armato a proteggere le persone con disabilità e ad assicurare loro l’accesso alla giustizia e l’assistenza umanitaria di cui necessitano, senza ostacoli di sorta.

I 15 membri del Consiglio invitano tutte le parti di un conflitto armato a consentire un accesso umanitario sicuro, tempestivo e senza impedimenti a tutte le persone bisognose di assistenza. Li ha inoltre esortati a prevenire situazioni di violenza e abusi contro i civili in situazioni di conflitto armato, incluse uccisioni, mutilazioni, rapimenti e torture, nonché stupri e altre forme di violenza sessuale in situazioni di conflitto e post-conflitto. Il Consiglio ha sottolineato la necessità che gli Stati pongano fine all’impunità per atti criminali perpetrati contro i civili, compresi gli individui affetti da disabilità, e garantire loro l’accesso alla giustizia e a mezzi di ricorso efficaci e, se del caso, il risarcimento. 

Nell’incoraggiare gli Stati membri a garantire alle persone con disabilità un accesso paritario ai servizi di base, compresi l’istruzione, l’assistenza sanitaria, i trasporti e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e dei relativi sistemi, il Consiglio ha invitato gli Stati a permettere la partecipazione e la rappresentanza significativa delle persone con disabilità, comprese le relative organizzazioni, nell’azione umanitaria e nella prevenzione e risoluzione dei conflitti, nella riconciliazione, ricostruzione e nelle operazioni di peacebuilding. Inoltre, con tale risoluzione, il Consiglio ha incitato gli Stati membri ad adottare provvedimenti per eliminare la discriminazione e l’emarginazione causate dalla disabilità in situazioni di conflitto armato. Contestualmente, ha anche sollecitato gli Stati parti a rispettare gli obblighi previsti dalla Convenzione del 2006 sui diritti delle persone con disabilità.Tale invito é stato accolto in particolare dalla Polonia, dalla Francia, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Repubblica Dominicana, con il forte sostegno del Consiglio su questa prima risoluzione basata su “un’importante ma spesso trascurata” questione. Dall’inizio dei negoziati, i membri del Consiglio si sono focalizzati su tre obiettivi principali: rafforzare la raccolta dei dati e riferire sulle persone con disabilità in conflitto; costruire capacità e conoscenza dei diritti delle persone con disabilità tra i peacebuilders ed i peacekeepers; dare rilevanza e consapevolezza alle persone con disabilità in situazioni di conflitto e post-conflitto.

Ci si augura che la risoluzione produca cambiamenti significativi per le persone con disabilità, garantendo loro un adeguato livello di protezione. Il testo della risoluzione delinea alcune misure che gli Stati membri possono adottare per tutelare i diritti delle persone con disabilità in conflitto armato, e le sfide che esse devono affrontare. Sarebbe un passo decisivo se tale questione diventasse parte integrante dei lavori del Consiglio. 

                  Anne-Sophie Martin

Dottoressa di Ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale

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